Il Festival Internazionale di Poesia celebra trent’anni: omaggio a Bigas Luna tra erotismo e identità iberica
Il trentesimo anniversario del Festival Internazionale di Poesia di Genova si apre il 24 maggio al Club Amici del Cinema con una retrospettiva dedicata a Bigas Luna, figura centrale del cinema spagnolo contemporaneo. La scelta di inaugurare questa edizione speciale con una doppia proiezione è significativa: “L’angoscia” (1987), che chiude il periodo sperimentale del regista con un gioco di specchi tra realtà e finzione, e “La chiamavano Bilbao” (1978), opera che per prima attirò l’attenzione internazionale sul regista catalano grazie al suo aspro realismo che riflette l’oppressione del tardo franchismo.
Il percorso attraverso l’opera di Luna prosegue il 30 maggio con un altro doppio appuntamento: “Caniche” (1979), film ossessivo e claustrofobico che forma un ideale dittico con “Bilbao”, e “Uova d’oro” (1993), secondo capitolo della celebre “trilogia iberica”, che vede protagonista Javier Bardem in una parabola sulla hybris maschile nella Spagna contemporanea.
Il 6 giugno il festival si espande alla Biblioteca Universitaria di Via Balbi con l’inaugurazione di “Erotika Babel”, mostra bibliografica sulla letteratura erotica e sul cinema di Bigas Luna, introdotta da Marco Berisso e Maurizio Fantoni Minnella. Contemporaneamente viene inaugurata la mostra d’arte contemporanea “La ragione del pudore” dell’artista Silvio Monti. La stessa sera, al Club Amici del Cinema, viene proiettato “La teta y la luna” (1994), terzo capitolo della trilogia iberica, opera onirica dai chiari accenti felliniani che ha ottenuto riconoscimenti sia alla Mostra del Cinema di Venezia che ai Nastri d’Argento.
Il 7 giugno segna un momento particolarmente significativo con l’apertura nella Sala Dogana di Palazzo Ducale della mostra dedicata a Bigas Luna artista, con le opere “A fior di pelle” e “Lactatios”, alla presenza dell’artista Betty Bigas. Nel pomeriggio, nella Sala del Minor Consiglio, si tiene un focus sul regista con interventi di personalità di spicco: Anna Galiena condivide ricordi personali della sua collaborazione con Luna, Maurizio Fantoni Minnella analizza il periodo sperimentale del regista, Santiago Fouz Hernández della Durham University approfondisce la “Trilogia dei Retratos ibericos”, mentre Gabriele Rigola dell’Università di Genova si concentra sulla ricezione di “Bambola”.
L’8 giugno la retrospettiva culmina con la proiezione di “Prosciutto prosciutto” (1992), Leone d’argento a Venezia e primo capitolo della trilogia iberica, che lanciò le carriere di Penélope Cruz e Javier Bardem. La proiezione è seguita da un panel di discussione che vede nuovamente protagonisti Anna Galiena, Gabriele Rigola, Santiago Fouz Hernández e Maurizio Fantoni Minnella.
Questa trentesima edizione del Festival si distingue per la sua capacità di esplorare l’opera di Bigas Luna in tutte le sue sfaccettature, dal cinema sperimentale alla trilogia iberica, dall’arte visiva alla riflessione teorica. La scelta di dedicare un’ampia retrospettiva a un regista che ha saputo coniugare sperimentazione e narrazione popolare, erotismo e critica sociale, arte e cinema commerciale, riflette la vocazione del festival a esplorare le intersezioni tra diverse forme espressive.
La presenza di studiosi internazionali, artisti e testimoni diretti del lavoro di Luna contribuisce a creare un ritratto complesso e sfaccettato di un autore che ha profondamente influenzato il cinema europeo degli ultimi decenni. Le mostre parallele, che esplorano sia l’opera artistica di Luna sia il contesto culturale in cui si è sviluppata, offrono ulteriori chiavi di lettura per comprendere la complessità del suo lavoro.
Nel suo trentesimo anniversario, il Festival Internazionale di Poesia di Genova conferma così la sua missione di spazio di dialogo tra diverse forme artistiche, capace di offrire al pubblico percorsi di approfondimento che vanno oltre la semplice fruizione cinematografica per costruire una riflessione più ampia sul rapporto tra arte, società e identità culturale.