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Poevisioni 2022

Il Festival Internazionale di Poesia 2022: tra cinema d’autore e riflessione esistenziale

La ventottesima edizione del Festival Internazionale di Poesia di Genova si apre il 30 maggio al Club Amici del Cinema con la proiezione de “La struttura di cristallo” (1969), primo lungometraggio del maestro polacco Krzysztof Zanussi. L’opera, che narra l’incontro tra due ex compagni di studi con visioni della vita diametralmente opposte, inaugura una retrospettiva di particolare spessore intellettuale dedicata a uno dei più significativi autori del cinema europeo.

Il percorso attraverso l’opera di Zanussi si sviluppa nei giorni successivi con una programmazione serrata: il 31 maggio vengono presentati “Illuminazione” (1973), Pardo d’oro al Festival di Locarno, che segue il percorso esistenziale di uno studente di fisica la cui fede nella razionalità viene messa in discussione dalla vita, e “Imperativo” (1982), Gran premio della giuria a Venezia, apologo sulla condizione umana e i limiti della conoscenza. Il 1° giugno è la volta de “La vita come malattia fatale sessualmente trasmessa” (2000), opera che affronta il tema della morte attraverso la storia di un medico cinico alle prese con una malattia terminale, mentre il 3 giugno viene proiettato “Persona non grata” (2005), riflessione sulla diplomazia post-comunista attraverso la storia di un ambasciatore polacco in Uruguay.

La presenza del regista polacco culmina il 9 giugno con un dialogo pubblico con Maurizio Fantoni Minnella nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, seguito il 10 giugno dalla proiezione de “Il sole nero” (2006) nella Sala del Maggior Consiglio, alla presenza dell’autore. Il film, una coproduzione italo-francese, esplora i temi della vendetta e della giustizia attraverso la storia di una donna il cui marito viene assassinato.

L’8 giugno il festival propone “La casa rossa” di Francesco Catarinolo, documentario che racconta la storia di Robert Peroni e del suo impegno per la comunità Inuit in Groenlandia, arricchito da un collegamento diretto con il protagonista. Il 9 giugno segna anche l’inaugurazione della mostra fotografica “Le rotte dell’immaginario – Genova, Santiago, Valparaíso, street art tra Italia e Cile” di Maurizio Fantoni Minnella a Palazzo Ducale, che esplora il dialogo artistico tra culture urbane distanti.

Un momento particolarmente significativo si tiene il 12 giugno con due documentari dedicati a figure cruciali della cultura italiana: “I film di famiglia” di Serena Nono, che attraverso filmati in super8 ricostruisce un ritratto intimo del compositore Luigi Nono, alla presenza della regista, e “De André#De André Storia di un impiegato” di Roberta Lena, che esplora il rapporto tra Fabrizio De André e il figlio Cristiano attraverso la rilettura di un album storico, seguito da un incontro con l’autrice.

Il 13 giugno Casa Luzzati ospita una preziosa rassegna di cinema d’animazione d’arte italiano, con retrospettive dedicate a Roberto Catani e Ursula Ferrara, affiancate da una sezione sul cinema russo d’animazione centrata sull’opera di Alexander Alexeieff, maestro dell’animazione a spilli. Il 14 giugno alla Biblioteca Universitaria viene proiettato “La quinta stagione” di Peter Brosens e Jessica Woodworth, favola apocalittica ambientata nelle Ardenne. Il 16 giugno il festival raggiunge Varese, dove alla Sala Montanari viene riproposto “La casa rossa” di Catarinolo, ampliando così il raggio d’azione della manifestazione.

Nella sezione “Microcosmi”, il festival propone opere come “Il superstite” di Paul Wright, storia di un giovane pescatore scozzese perseguitato dal senso di colpa dopo un tragico incidente in mare, che esplora il rapporto tra uomo e natura attraverso narrazioni ai confini tra realismo e dimensione onirica.

La programmazione si conclude il 3 settembre con l’inaugurazione a Palazzo Grillo della mostra fotografica di Fantoni Minnella, che rimarrà aperta fino al 30 settembre, creando così un ponte tra la sezione estiva e quella autunnale del festival.

Questa edizione del Festival si distingue per la sua capacità di intrecciare riflessione filosofica e impegno sociale, memoria storica e sperimentazione artistica. La presenza di Zanussi, figura centrale del cinema europeo, offre l’occasione per una profonda riflessione sul rapporto tra arte, scienza e spiritualità, mentre le sezioni documentarie e di animazione aprono finestre su realtà e linguaggi diversi, confermando il ruolo del festival come spazio di dialogo tra culture e forme espressive. La ricchezza del programma, che spazia dal cinema d’autore al documentario sociale, dall’animazione d’arte alla fotografia, conferma la vitalità di una manifestazione capace di rinnovarsi mantenendo alta la qualità della proposta culturale.

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