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Poevisioni 2020

Il Festival Internazionale di Poesia di Genova affronta la sfida del 2020: tra retrospettive d’autore e resilienza culturale

La ventiseiesima edizione del Festival Internazionale di Poesia di Genova si presenta nel 2020 con un programma che, pur dovendo fare i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia, riesce a mantenere alta la qualità della proposta culturale, concentrandosi in particolare sulle retrospettive dedicate a due importanti registi italiani: Giorgio Diritti e David Grieco.

Il festival si apre simbolicamente il 16 luglio presso la Biblioteca Universitaria di Via Balbi con l’inaugurazione della mostra fotografica “Parole di sabbia” di Maurizio Fantoni Minnella, che rimarrà aperta fino al 18 settembre, creando un ponte temporale tra estate e autunno.

La programmazione cinematografica prende il via a Varese il 12 settembre con la proiezione di “Un giorno devi andare” di Giorgio Diritti, accompagnata da un incontro speciale con Alberto Caspani sul tema “Amazzonia fra missionari ed esploratori”. Il film, che esplora il viaggio spirituale di una donna nell’immensità della natura amazzonica, offre lo spunto per una riflessione più ampia sul rapporto tra uomo, natura e spiritualità.

Il cuore del festival si sviluppa a Genova, dove il Club Amici del Cinema ospita un’ampia retrospettiva dedicata a Giorgio Diritti. Il percorso attraverso l’opera del regista bolognese include “Il vento fa il suo giro” (2005), storia di integrazione nelle valli occitane, il toccante documentario “Piazzàti” (2009) sui “bambini affittati” delle valli alpine, e il potente “L’uomo che verrà” (2009), che affronta la tragedia della strage di Marzabotto. Il momento culminante della retrospettiva è rappresentato dalle multiple proiezioni di “Volevo nascondermi” (2020), straordinario ritratto dell’artista Antonio Ligabue interpretato magistralmente da Elio Germano, che offre uno sguardo profondo sulla vita tormentata del pittore.

Parallela e altrettanto significativa è la retrospettiva dedicata a David Grieco, che include opere di grande impegno civile e politico. “La Macchinazione” (2016), con un notevole Massimo Ranieri nei panni di Pier Paolo Pasolini, ricostruisce gli eventi che portarono all’omicidio del poeta, mentre “Evilenko” (2004), con Malcolm McDowell, offre una riflessione metaforica sulla disgregazione del comunismo sovietico. La rassegna include anche i più recenti “Notarangelo Ladro di anime” (2019), che attraverso la figura del fotografo lucano offre uno spaccato del dopoguerra italiano, e “Borgata America” (2019), documentario che segue Sergio Citti e lo stesso Grieco in un viaggio pasoliniano a Berkeley.

Un momento significativo del programma è rappresentato dalla proiezione di “Libri di sabbia” di Maurizio Fantoni Minnella, documentario che esplora il destino delle antiche biblioteche della Mauritania minacciate dalla desertificazione, seguito dal cortometraggio “Proprietà pirata”, una riflessione sul tempo e sugli spazi urbani abbandonati.

Nonostante le difficoltà imposte dalla situazione sanitaria, questa edizione del Festival si distingue per la sua capacità di mantenere vivo il dialogo tra cinema e poesia, tra impegno civile e ricerca artistica. Le retrospettive su Diritti e Grieco, in particolare, offrono due sguardi complementari sulla società italiana e sui suoi conflitti, mentre le opere documentarie aprono finestre su realtà distanti ma interconnesse.

Il festival del 2020, pur nella sua forma necessariamente ridotta, conferma la sua vocazione a essere un punto di riferimento per la cultura cinematografica e poetica, dimostrando come la resilienza culturale possa manifestarsi anche nei momenti più complessi. La scelta di concentrarsi su retrospettive d’autore permette di approfondire tematiche significative della contemporaneità, dal rapporto con la memoria storica alla riflessione sulla marginalità sociale, dalla spiritualità alla politica, confermando il ruolo del festival come spazio di riflessione e dibattito culturale.

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